di Arturo Bianco
Nel pubblico impiego si applica il principio della onnicomprensività del trattamento economico accessorio. Le indennità legate alla performance erogate nell’anno immediatamente successivo a quello di maturazione sono soggette a tassazione ordinaria se la loro. Nel calcolo degli incentivi occorre sottrarre le risorse destinate all’Irap ed agli oneri riflessi. Sono queste alcune delle più recenti pronunce della Corte dei Conti e dell’Agenzia delle Entrate sui compensi erogati al personale dipendente come salario accessorio.
di Pierluigi Tessaro
L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 49 del 25/1/2022, è nuovamente intervenuta in merito alla possibilità di assoggettare a tassazione separata alcuni istituti contrattuali erogati dopo la conclusione dell’anno.
Nel quesito posto, l’istante aveva chiesto se i compensi riferiti al “premio di risultato”, all’”indennità di responsabilità” ed all'”incremento efficienza aziendale", potevano essere assoggettati a tassazione separata, ai sensi dell’art. 17, comma 1, lettera b) del TUIR, oppure se tali importi dovevano essere assoggettati a tassazione ordinaria.
di Salvio Biancardi
Non è legittimo riservare, in modo esclusivo, i posti messi a concorso da una pubblica amministrazione a vantaggio degli impiegati di un Ente. Lo ha stabilito la Corte costituzionale nella sentenza n. 227 del 2 dicembre 227. Nel caso specifico, i ricorrenti hanno sostenuto che gli atti impugnati, relativi ad un concorso indetto da un’Agenzia, e la relativa disciplina legislativa e normativa di riferimento dovessero ritenersi illegittimi e gravemente pregiudizievoli dei loro interessi, deducendo come motivi del ricorso, l’eccesso di potere e la violazione e falsa applicazione degli artt. 3, 51, primo comma, e 97, commi primo e terzo, Cost., pertanto ne hanno chiesto l’annullamento.
di Pierluigi Tessaro
Come noto, l’avvio dell’assegno unico è previsto a partire da marzo 2022. Con il messaggio n. 4748 del 31/12/2021, l’Inps ha comunicato che è disponibile la procedura per inoltrare la domanda, che può essere presentata dai soggetti in possesso dei requisiti di cittadinanza, residenza e soggiorno di cui al D.lgs.vo n. 230/2021. La validità della richiesta è su base annua e riguarda le mensilità comprese fra il mese di marzo dell’anno in cui viene presentata la domanda ed il mese di febbraio dell’anno successivo.
di Salvio Biancardi
Deve ritenersi perfettamente conforme a normativa l’esclusione di un candidato da un concorso pubblico per mancato godimento dei diritti politici.
Lo ha confermato il Consiglio di Stato, sez. IIi nella sentenza n. 8748 del 31 dicembre 2021. Nel caso esaminato era stato bandito un concorso per l’assunzione di personale nei vigili del fuoco.
GLI ENTI CD NON VIRTUOSI
Il rispetto del vincolo di rientrare entro il 2025 nella soglia prevista per gli enti cd intermedi è condizione di legittimità per la effettuazione di assunzioni di personale da parte dei comuni cd non virtuosi?
I RESTI DELLE CAPACITA’ ASSUNZIONALI
I resti delle capacità assunzionali non utilizzate del quinquennio precedente possono essere destinati al finanziamento delle assunzioni di personale?
IL TETTO DI SPESA ALLE ASSUNZIONI PER L’ATTUAZIONE DEL PNRR
Gli oneri per le assunzioni di personale per l’attuazione del PNRR sono compresi nel tetto della spesa per le assunzioni flessibili?
di Arturo Bianco
Si deve ritenere che la durata minima degli incarichi dirigenziali, compresi quelli conferiti a tempo determinato, sia triennale. Le amministrazioni possono dare corso ad assunzioni a tempo determinato di dirigenti esterni solamente se non vi sono analoghe professionalità all’interno dell’ente, anche come categoria D per gli incarichi dirigenziali. Sono queste le più recenti indicazioni dettate dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione e dei tribunali amministrativi.
di Salvio Biancardi
In tema di affidamento, negli enti locali, di incarichi dirigenziali a soggetti esterni all’amministrazione si applica l’art. 19 d.lgs. n. 165 del 2001 secondo cui la durata di tali incarichi non può essere inferiore a tre anni né eccedere il termine di cinque, e non già l’art. 110, comma 3, d.lgs. n. 267 del 2000 (T.U. Enti locali). Lo ha precisato la Corte dei conti, Sez. di controllo per la Regione Emilia Romagna nel parere n. 220/2021.
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