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La direttiva del comitato di settore per il rinnovo dei CCNL

Di Arturo Bianco

Con l’adozione della direttiva da parte del comitato di settore delle funzioni locali (personale delle regioni, degli enti locali, delle camere di commercio, delle Ipab a prevalente attività sociale etc) e con la indicazione nel disegno di legge di bilancio del 2018 delle risorse aggiuntive stanziate per il rinnovo dei CCNL del personale delle amministrazioni statali, si sono completati i passaggi preliminari necessari per definizione dei nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei 4 comparti del pubblico impiego per il triennio 2016/2018. Ricordiamo che il D.Lgs. n. 75/2017 ha risolto i dubbi sulla individuazione delle materie oggetto di contrattazione decentrata e le direttive del Governo e del comitato di settore sono state emanate.

IL CARATTERE

La direttiva del comitato di settore del comparto delle funzioni locali si pone, tra gli altri, i seguenti obiettivi:

  • la semplificazione delle regole contrattuali;
  • la semplificazione dei meccanismi di costituzione dei fondi;
  • lo sviluppo delle forme di gestione associata;
  • la revisione delle disposizioni in materia assicurativa;
  • l’inquadramento dei giornalisti;
  • il potenziamento degli strumenti di flessibilità;
  • la definizione di specifiche regole per la ricollocazione del personale delle province nelle regioni;
  • il progressivo superamento delle categorie A, B3 e D3;
  • la valorizzazione della indennità di produttività.

LE RELAZIONI SINDACALI

Deve essere in primo luogo previsto l’adeguamento delle regole sulle relazioni sindacali, precisando le materie oggetto di partecipazione e quelle oggetto di contrattazione, per la quale vanno inoltre indicati in modo chiaro gli ambiti. Ed occorre inoltre prevedere uno stimolo alla stipula di contratti in forma associata.

IL RAPPORTO DI LAVORO

Sono molto importanti le indicazioni sulla revisione del sistema di classificazione. In primo luogo si chiede di dare corso alla conferma della categoria A fino ad esaurimento del personale in servizio. Ed ancore analoga scelta (mantenimento fino ad esaurimento) per le posizioni di accesso B3 e D3 e previsione per cui i nuovi accessi nelle categorie B e D vanno effettuati esclusivamente nelle posizioni B1 e D1.

Relativamente al rapporto di lavoro deve essere rivista la disciplina del periodo di conservazione in caso di periodo di prova presso altro ente, perché gli enti non possono spesso mantenere vuoto per un periodo lungo un posto di lavoro. Occorre dare corso al potenziamento degli strumenti di flessibilità e si deve revisionare la disciplina della trasferta, introducendo l’assimilazione tra tempo di viaggio e tempo di lavoro per specifiche categorie e per le trasferte di durata non superiore a 12 ore. Si deve prevedere la possibilità di dare corso alla fruizione delle ferie e dei permessi ad ore.

LA STRUTTURA SALARIALE

Occorre prevedere la revisione della attuale struttura salariale, con l‘accorpamento delle indennità, con l’aumento della quota destinata alla produttività, con la revisione delle indennità (in particolare di disagio) e con la definizione delle cornici, prevedendo nel contempo specifiche forcelle. Si deve dare corso, nell’ambito della revisione complessiva di questo istituto, alla soluzione dei contrasti sul salario accessorio da attribuire al personale turnista nelle festività infrasettimanali, chiarendo che quelle svolte durante le giornate festive sono attività svolte durante l’orario di lavoro ordinario.

IL FONDO

Si deve dare corso alla semplificazione dei meccanismi di costituzione dei fondi, in particolare per i piccoli comuni. In tale ambito è necessario realizzare la unificazione in una unica voce della parte stabile, con la definizione delle regole da seguire nel caso di trasferimento del personale a seguito dei processi di razionalizzazione di cui alla legge n. 56/2014, dando corso al riequilibrio del salario accessorio in godimento, e di stabilizzazione dei lavoratori precari.

LE POSIZIONI ORGANIZZATIVE

Sono molto nette le indicazioni sulle posizioni organizzative, per favorire l’autonomia delle amministrazioni nelle scelte: si dispone che il loro finanziamento in tutti gli enti –come già avviene oggi in quelli privi di dirigente- sia garantito attraverso risorse tratte direttamente dal bilancio e non dal fondo per la contrattazione decentrata. Si prevede inoltre la contestuale riduzione del fondo per la contrattazione decentrata in misura corrispondente alle risorse attualmente destinate al salario accessorio delle posizioni organizzative. Altre indicazioni di grande rilievo sono la necessità del superamento delle alte professionalità e la possibilità di aumento del tetto massimo dei compensi di posizione, nonché la revisione dei compensi destinati a queste figure nel caso di gestioni associate.

Si deve garantire una tendenziale proporzionalità della ripartizione degli aumenti tra il trattamento fondamentale ed il salario accessorio, garantendo che non ci siano effetti negativi per i dipendenti che hanno fruito del cd bonus fiscale.

LE ALTRE INDICAZIONI

Si deve dare corso alla revisione delle regole sulle progressioni economiche

La direttiva evidenzia la necessità di dare sviluppo al cd welfare aziendale.

Viene prevista la valorizzazione della previdenza complementare, anche attraverso l’adesione con il silenzio assenso al fondo Sirio, nonché si deve dare attuazione al vincolo per cui gli enti devono fornire un’adeguata informazione su questi istituti ai propri dipendenti.

Si deve dare corso alla risistemazione della disciplina per le unioni dei comuni e per le gestioni associate.

Vanno introdotte forme di flessibilità nella utilizzazione delle assunzioni a tempo determinato, soprattutto per il personale delle scuole e degli asili nido gestiti dai comuni.

Vanno previsti interventi per la disciplina della polizia locale, con particolare riferimento alle risorse aggiuntive provenienti da entrate specifiche che possono essere destinate alla incentivazione di questo personale a seguito delle novità legislative, ai nuovi vincoli introdotti per l’equo indennizzo, all’inserimento nel fondo dei proventi derivanti dalle sanzioni per le inosservanze al codice della strada ed alla attivazione di “specifiche forme di indennizzo dell’operatività degli agenti, in termini sia di responsabilità del grado rivestito che di mansioni effettivamente assegnate esterne agli uffici, adeguatamente graduate in relazione alle peculiarità dimensionali, istituzionali, sociali e ambientali degli Enti”.

Si deve inoltre dare corso alla definizione della condizione degli avvocati dipendenti.

Si deve prevedere l’inquadramento dei giornalisti tenendo conto dei vincoli dettati dalla legge n. 150/2000.

Occorre prevedere la introduzione di forme di tutela ed indennizzo di specifici profili specialistici, quali gli assistenti sociali.

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